Legenda

Il “Cammino dei Fossili” si snoda per ben 93 km, toccando nell’insieme 17 Comuni. Trattandosi di un itinerario di difficoltà medio-bassa, si presta sia per escursioni a piedi che in bicicletta, che possono interessare il percorso nella sua interezza o solo parzialmente. 

Nel tragitto, che si snoda nell’area nord-occidentale della Provincia di Asti attraversando le cosiddette “Terre dei Santi” e un’area delle “Colline del Romanico”, si fondono tre tematiche diverse, profondamente caratterizzanti il Basso Monferrato Astigiano: le bellezze architettoniche, con la presenza di circa 20 chiese romaniche dislocate sul territorio in oggetto; l’interesse di natura devozionale, legato ai luoghi in cui nacquero e operarono importanti figure della Cristianità locale e internazionale, a cominciare da San Giovanni Bosco; il patrimonio naturalistico e paleontologico, rappresentato da aree boschive incontaminate e soprattutto dall’altissima concentrazione di fossili.

Un macrocosmo che questo itinerario permette di osservare con “una lente di ingrandimento”, svelando all’escursionista tanti microcosmi, ciascuno fatto di storie, attrattive e curiosità uniche

Fil rouge tra le località coinvolte del percorso, i fossili. Reperti di notevole valore scientifico, raccolti ed esposti in gran parte nel Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, situato nell’ex Complesso del Michelerio di Asti, ma nei quali ci si può imbattere semplicemente passeggiando nei boschi astigiani. 

La presenza dei fossili qui si lega al Pliocene, fase finale dell’Era Terziaria, iniziato circa 5 milioni e mezzo di anni fa. All’epoca lo scheletro montuoso dell’Italia si era già formato, al contrario delle pianure, ancora sommerse. In particolare, nel Nord Italia, l’intera zona della Pianura Padana, insieme alle colline del Monferrato, della Bassa Langa e del Roero, appariva coperta dall’Adriatico; il mare, non trovando ostacoli, si allargava in una grande insenatura, fino a “bagnare i piedi” alle Alpi, formando il cosiddetto Golfo Padano. Acque tropicali, calde e poco profonde, popolate dalle più svariate forme di vita: spugne, ricci di mare, coralli, stelle marine, e centinaia di specie diverse di molluschi, che ci hanno lasciato bellissime conchiglie. E ancora delfini, squali, di cui restano i denti, affilatissimi, e balenottere azzurre, che hanno riempito campi e vigneti con le loro ossa gigantesche. 

Ma le “Terre dei Santi” raccontano anche il “sequel” della storia, cioè il passaggio dall’ambiente marino alla savana, avvenuto circa 1,8 milioni di anni fa. Questo periodo, definito “Villafranchiano” da Villafranca d’Asti, località in cui si concentrano molti ritrovamenti di animali terrestri, vide una costante regressione del mare, accompagnata dal depositarsi di sedimenti continentali e dall’affioramento del fondale. Mastodonti, rinoceronti, cervi giganti e bisonti iniziarono a popolare, insieme a molte altre specie, la terraferma, dove intanto crescevano salici, querce, faggi, carpini e magnolie. 

Era solo il 1880 quando, nella zona di Dusino San Michele, fu rinvenuto un grosso scheletro di Rinoceronte preistorico; a questo seguirono molti altri ritrovamenti fossili nelle vicinanze, tra Roatto, Cortandone e Capriglio, sia di origine terreste che marina. 

Un passato a dir poco sorprendente.. a portata di mountain bike e scarponcini.

Comuni interessati dall’itinerario

Si segnala che i centri storici di Villafranca d’Asti, San Paolo Solbrito, Villanova d’Asti  e Buttigliera d’Asti non vengono direttamente attraversati dall’Itinerario di Piemonte Outdoor ma sono stati inseriti nella descrizione che segue in qualità di tappe aggiuntive consigliate; questi paesi sono dislocati in prossimità del Percorso stesso e permettono all’escursionista di scoprire importanti attrattive architettoniche e culturali.

Comune di Villanova d’Asti (AT)

Comune di Villanova d’Asti (AT)

Piazza IV Novembre, 1114019 Villanova d'Asti (AT)Telefono: 0141 946085 / 946114 Int. 1Email: protocollo_segreteria@comune.villanova.at.itVillanova d'Asti è un comune italiano di 5 647 abitanti della provincia di Asti, situato pressappoco al centro del Piemonte. Sin...

Comune di Villafranca d’Asti (AT)

Comune di Villafranca d’Asti (AT)

Via Roma, 5014018 Villafranca d'Asti (AT)Telefono: 0141 943071Email: info@comune.villafrancadasti.at.itVillafranca d'Asti è un comune italiano di 2 955 abitanti della provincia di Asti, sito a circa 40 km da Torino e 15 da Asti, al centro di una valle circondata dai...

Comune di Tonco (AT)

Comune di Tonco (AT)

Piazza Lanfranco, 114039 Tonco (AT)Telefono: 0141 991044Email: uffici@comune.tonco.at.itTonco è un comune italiano di 796 abitanti della provincia di Asti in Piemonte, all'interno dell'area geografica del Basso Monferrato. Fa parte della Comunità collinare Monferrato...

Comune di San Paolo Solbrito (AT)

Comune di San Paolo Solbrito (AT)

Piazza Lino Rissone, 114010 San Paolo Solbrito (AT)Telefono: 0141 936103Email: comune@comune.sanpaolosolbrito.at.itSan Paolo Solbrito è un comune italiano di 1 209 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. San Paolo Solbrito nasce dalla fusione di due comuni, San...

Comune di Robella (AT)

Comune di Robella (AT)

Via Robilant, 114020 - Robella (AT)Telefono: +39 0141998123Email: protocollo@comune.robella.at.itRobella è un comune italiano di 473 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. L'etimologia del nome deriverebbe dal latino robur ("rovere"), albero presente anche...

Comune di Piovà Massaia (AT)

Comune di Piovà Massaia (AT)

Piazza Marconi, 114026 Piova Massaia (AT)Telefono: 0141996603 Piovà Massaia è un comune italiano di 588 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Nel 1940 assunse la seconda parte del nome per celebrare il cardinale Guglielmo Massaia nato qui nel 1809. Il paese si...

Comune di Pino d’Asti (AT)

Comune di Pino d’Asti (AT)

Vicolo Mondo, 114020 - Pino d'Asti (AT)Telefono: +39 011 9925424Email: protocollo@comune.pinodasti.at.it Pino d'Asti è un comune italiano di 216 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Quasi al confine con la provincia di Torino, all'estremo nord-ovest...

Comune di Passerano Marmorito (AT)

Comune di Passerano Marmorito (AT)

Via Al Castello, 414020 Passerano Marmorito (AT)Telefono: 0141 903600Email: comune@comune.passeranomarmorito.at.it Passerano Marmorito è un comune italiano di 420 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Passerano divenne famoso nei primi anni Ottanta grazie a...

Comune di Moransengo (AT)

Comune di Moransengo (AT)

Piazza Ferrero, 214023 – Moransengo (AT)Telefono: +39 0141900223Email: info@comune.moransengo.at.it Moransengo è un comune italiano di 186 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. L'abitato si allinea su un elevato spartiacque. Dal gruppo collinare di Tonengo,...

Comune di Montiglio Monferrato (AT)

Comune di Montiglio Monferrato (AT)

Piazza Umberto I°, 114026 Montiglio Monferrato (AT)Telefono: 0141 994008Email: montigliomonferrato@gmail.com Montiglio Monferrato è un comune italiano di 1 585 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. È stato istituito il 1º settembre 1998 dall'unione dei tre...

Comune di Dusino San Michele (AT)

Comune di Dusino San Michele (AT)

Corso Umberto I, 6514010 Dusino San Michele (AT)Telefono: +39 0141 930123Email: info@comune.dusinosanmichele.at.it Dusino San Michele è un comune italiano di 1 072 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Il comune è famoso per il "km 41" (che si trova sulla...

Comune di Cocconato (AT)

Comune di Cocconato (AT)

Cortile del Collegio, 314023 Cocconato (AT)Telefono: 0141.907007Email: amministrativo@cocconato.info Paese di 1600 anime, in cima alle colline più alte del Monferrato, posizione di grande valore per l'aria pulita e il panorama a 360° su tutto il Piemonte. Nel bel...

Comune di Cerreto d’Asti (AT)

Comune di Cerreto d’Asti (AT)

Piazza Mosso, 114020 Cerreto d'Asti (AT)Telefono: +39 0141 996073Email: protocollo@comune.cerreto.asti.itCerreto d'Asti è un comune italiano di 221 abitanti della provincia di Asti in Piemonte.Documenti scaricabili[download-attachments container="div" title="Allegati"...

Comune di Castelnuovo Don Bosco (AT)

Comune di Castelnuovo Don Bosco (AT)

Via Roma, 1214022 Castelnuovo Don Bosco (AT)Telefono: +39 011 9876165Email: info@comune.castelnuovodonbosco.at.itCastelnuovo Don Bosco è un comune italiano di 3 126 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Fa parte dell'Unione dei Comuni - Comunità Collinare...

Comune di Castell’Alfero (AT)

Comune di Castell’Alfero (AT)

Piazza Castello, 214033 Castell'Alfero (AT)Telefono: 0141 406611Email: segreteria@comune.castellalfero.at.itCastell'Alfero è un comune italiano di 2 678 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Fa parte della Comunità collinare Monferrato Valleversa.Documenti...

Comune di Buttigliera d’Asti (AT)

Comune di Buttigliera d’Asti (AT)

Piazza Vittorio Veneto, 314021 Buttigliera d'Asti (AT)Telefono: 011-9921812Email: segreteria@comune.buttigliera.at.itButtigliera d'Asti è un comune italiano di 2 527 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Fa parte dell'Unione dei Comuni - Comunità Collinare...

Comune di Albugnano (AT)

Comune di Albugnano (AT)

Piazza Cav. Serra, 114022 - Albugnano (AT)Telefono: +39 011/9920601Email: protocollo@comune.albugnano.at.itAlbugnano è un comune italiano di 500 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Situato nel basso Monferrato, con la casa comunale a 549 metri di altezza sul...

Approfondimenti sul territorio

CENNI STORICI

Dalla Via Fulvia alla Contea di Cocconato

Se le origini geologiche di questo territorio ci portano indietro a 6 milioni di anni fa, quelle storiche oscillano tra l’epoca romana e quella medievale. Tra i siti più antichi: Dusino, il cui nome, latino, rimanda al dodicesimo miglio che, sulla via Fulvia, lo separava da Asti: Piovà Massaia, sorto come “municipium”, e Buttigliera d’Asti, nata con il nome di Mercuriolo, forse per la presenza di un tempio intitolato a Mercurio.

Cocconato, nato a valle con il nome di Marcellina al tempo dei Romani, fu ricostruito sulla cima della collina nel XII secolo sotto la signoria dei Conti Radicati, diventandone il principale dei possedimenti. La Contea di Cocconato riuscì a conservare per diversi secoli una propria autonomia, grazie soprattutto alla politica di mediazione messa in campo dai Conti tra il Marchesato del Monferrato e il Comune di Asti. 

Insediamenti romani furono anche San Paolo Solbrito, divenuto proprietà, nel Medioevo, di potenti personaggi locali, inclusi il Vescovo di Asti e i banchieri Malabayla, e Passerano Marmorito, poi accorpato in epoca feudale proprio alla Contea di Cocconato, insieme a borghi di Pino d’Asti, Albugnano, Cerreto, Piovà Massaia, Robella, Moransengo e Montiglio.

Tra Medioevo e Risorgimento: terre di Santi e patrioti

A fondare le città attuali di Buttigliera d’Asti e Villanova d’Asti furono invece gli Astigiani, nella fase di espansione dei propri domini verso il torinese, con l’obiettivo di proteggere al meglio i territori appena occupati. 

Il Medioevo vide la nascita anche del centro di Villafranca d’Asti, strutturatosi nei pressi della pieve di Musanza e al suo ospedale nell’XI secolo, e di Castelnuovo Don Bosco, luogo di frontiera e di transito commerciale, che si sviluppò intorno a una fortezza nel XII secolo. Il paese nel 1815 diede i natali a San Giovanni Bosco, sacerdote, educatore e fondatore dell’Ordine dei Salesiani. Nato da una povera famiglia contadina e rimasto orfano di padre, il piccolo Giovannino crebbe in una semplice cascina maturando la scelta di una vita religiosa. Ordinato sacerdote a 26 anni, apre a Torino il suo primo “ricovero” destinato ad accogliere orfani e ragazzi in difficoltà. Nel 1854 fonda la Congregazione dei Salesiani, intitolata  a San Francesco di Sales, e istituisce, insieme a Madre Maria Mazzarello, la Comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice. San Giovanni Bosco dedicherà tutta la sua vita ai giovani, scrivendo libri, promuovendo la creazione di seminari, scuole, oratori e fondando missioni in tutto il mondo. Morto nel 1888, verrà dichiarato Santo nel 1934 da Papa Pio XI. 

Sposandosi a Montiglio Monferrato e poi a Tonco, si scoprono due borghi fortificati che furono di importanza strategica per il controllo del territorio, trattandosi degli avamposti più avanzati del Marchesato del Monferrato verso la città di Asti. Ancora oggi il Castello di Montiglio si impone alla vista di chi risale la vallata.

Dall’altro “lato della barricata”  si colloca invece Castell’Alfero, ultima tappa di questo itinerario. Fondato anch’esso in epoca medievale e continuamente conteso tra la città di Asti e il Marchesato del Monferrato, il borgo restò fedele al Comune astese, garantendosi molti privilegi, per poi passare nel Cinquecento ai Savoia che ne affidarono il governo ai Conti Amico, di cui il maniero porta ancora il nome. Originario di Castell’Alfero fu il famoso patriota Giovanni Battista De Rolandis, martire del Risorgimento e inventore del Tricolore italiano.

SITI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO

Dal Pianalto Astigiano alle terre del Romanico: storie di pievi, abbazie e ville nuove

Il percorso comincia da Dusino San Michele, nel Pianalto Astigiano, a cavallo tra collina e pianura. Il paese, nato sotto forma di due borghi distinti uniti in un Comune unico nel 1928, conserva due castelli e due chiese parrocchiali, tracce evidenti della sua “doppia identità”.

Il Castello di Dusino, storica residenza della potente famiglia Asinari, risale al XII secolo. Circondato in origine da un grande fossato, fu oggetto di un primo rifacimento nel Quattrocento, periodo a cui risalgono gli elementi tardogotici, inclusa l’elegante bifora visibile da Via Roma. Merita un visita la parrocchiale di San Rocco, eretta in stile neo-rinascimentale nella seconda metà del Settecento, con l’altare maggiore progettato dal grande Filippo Juvarra. Arrivando a San Michele, nella piazza principale, si possono ammirare sia il Castello, costruito nel XIV secolo e poi rimaneggiato in stile neogotico, sia la parrocchiale, dedicata a San Michele, con la quale sarebbe nato il villaggio nella metà del XII secolo. Nell’abside e nella parte inferiore del campanile restano tracce interessanti della chiesa primitiva, di stile romanico.  

E se di Romanico si parla, è d’obbligo una sosta alla chiesetta della Madonna della Neve di Villafranca d’Asti, costruita nel XII secolo a un paio di km dal paese, in bella posizione panoramica, e abbellita da monofore scolpite in cotto e arenaria. Nel centro storico merita invece una visita la splendida parrocchiale dell’Assunta, già Collegiata di Sant’Elena; la chiesa, commissionata nella prima metà del Seicento da Monsignor Giacomo Goria, Vescovo di Vercelli, fu realizzata dal celebre Amedeo di Castellamonte, architetto ufficiale di Casa Savoia. 

Anche nella località di San Paolo, unita a quella di Solbrito nel 1928 come accadde per Dusino e San Michele, colpisce per la sua imponenza la parrocchiale, dedicata al Santo omonimo, costruita accanto al Municipio alla fine del Seicento in stile barocco. A Solbrito a catturare lo sguardo è invece il Castello, il solo tra i due esistenti nel Medioevo ad essere sopravvissuto fino ai giorni nostri. 

Tra le cittadine più interessanti di questa zona vi è senza dubbio Villanova d’Asti. Passeggiando nel centro storico si scoprono la Torre dell’Orologio, simbolo della città dal 1400, il Palazzo Comunale, rinnovato nell’Ottocento con la facciata porticata in stile neoclassico, e la parrocchiale di San Martino, costruita in epoca gotica e rimaneggiata tra il XVII e il XIX secolo. Merita una visita anche la parrocchiale di San Pietro, abbellita da una preziosa ancona lignea seicentesca, opera dello scultore nordico Michele Enaten

Sempre a San Martino, e a San Biagio, è dedicata la parrocchiale di Buttigliera d’Asti. Costruita nella metà del XV secolo, come dimostrano le tracce di finestre ogivali ancora visibili, fu ampliamente rimaneggiata nei secoli successivi. Di notevole interesse il campanile, realizzato nel 1789 dal famoso architetto Mario Ludovico Quarini; con i suoi 52 metri di altezza, è oggi il simbolo del paese. Da non perdere, inoltre, la chiesetta cimiteriale di San Martino, di epoca romanica, e la confraternita di S. Michele Arcangelo, costruita e decorata in stile barocco nella metà del ‘700 dall’architetto di corte Bernardo Antonio Vittone. 

Le due tappe successive del percorso, Albugnano e Castelnuovo Don Bosco, fanno immergere appieno l’escursionista nel tema devozionale, portandolo alla scoperta di due capolavori dell’architettura regionale, se pur di epoca e di valenza differenti. Ad Albugnano si viene rapiti dalla magica bellezza dell’ Abbazia di Santa Maria di Vezzolano, fiore all’occhiello del Romanico astigiano e nazionale, costruita tra la fine dell’XI e la prima metà del XIII secolo. Spiccano la facciata, il curioso pontile in pietra, detto jubè, e il prezioso ciclo di affreschi gotici del chiostro. Gestita dai Canonici Agostiniani fino all’arrivo di Napoleone, l’Abbazia rappresentò per moilti secoli un prestigioso centro politico ed economico, ospitando importanti personaggi, tra cui il Re Carlo VIII di Francia

Ai Becchi, frazione di Castelnuovo don Bosco, sorge invece il grande Santuario dedicato a San Giovanni Bosco, nato in questa località nel 1815. L’edificio, caratterizzato dalla presenza di due chiese sovrapposte, dai due campanili e dalla grande cupola, fu realizzato dall’ingegnere Enea Ronca tra il 1961 e il 1984. Il complesso ospita inoltre la Cappella di Santa Maria Ausiliatrice, la Casetta natale di Don Bosco, dove il Santo visse da bambino con la sua famiglia, la Casa del fratello Giuseppe, sede del Museo Etnografico, e il Museo Missionario

Da non perdere poi una visita ai due borghi, ancora circondati dai bastioni medievali, ricchi di storia e di scorci paesaggistici suggestivi. Ad Albugnano, tra chiese e palazzi signorili, vi aspetta il Belvedere Motta, realizzata sul sito del castello medievale: dai suoi 550 metri di altitudine offre una vista mozzafiato sulle colline del Monferrato, sulla Basilica di Superga e sulle Alpi. Non a caso il paese è soprannominato “il balcone del Monferrato”. 

A Castelnuovo, dove restano visibili la torre e i resti della fortezza medievale, distrutta nel XV secolo, si scoprono la chiesa della Madonna del Castello, la parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo ed eleganti residenze nobiliari abbellite da giardini pensili.

Da Passerano a Castell’Alfero, scollinando di castello in castello

Centri più piccoli ma non meno interessanti quelli di Passerano Marmorito e Pino d’Asti, entrambi dal glorioso passato medievale. Il nucleo di Passerano conserva di quell’epoca il Castello, con la torre-porta di accesso al borgo e la Cappella privata, i bastioni, su cui si appoggia la scalinata di pietra che sale alla parrocchiale, e l’antico Palazzo della Zecca. Quello di Marmorito ospita i ruderi del Castello, distrutto nel Cinquecento, e la parrocchiale dell’Immacolata, con l’elegante facciata neogotica.

Anche a Pino d’Asti resta visibile il Castello, circondato da un Parco a terrazze. Da visitare, la parrocchiale di Santa Maria della Pieve, ricostruita in stile neogotico alla fine dell’Ottocento.  Nell’insieme risaltano la facciata, con i caratteristici pinnacoli e archetti, e la cupola, alta ben 24 metri e ornata da 33 guglie. 

Cerreto sorprende per le linee monumentali del Palazzo Comunale, già residenza aristocratica della famiglia Mosso, e della parrocchiale, dedicata a Sant’Andrea, costruita all’inizio del Seicento in stile barocco. Uscendo dal centro abitato, è d’obbligo una tappa alla chiesa di Sant’Andrea di Casaglio, di fondazione romanica, documentata fin dal 1008. Sebbene rimaneggiata, conserva il suo antico fascino nella facciata a capanna, in mattoni a vista, e nel portale in mattoni e arenaria, fortemente asimmetrico. 

A guidare il visitatore fino alla meta successiva è di nuovo il tema devozionale: si tratta del borgo di Piovà Massaia, divenuto famoso per aver dato i natali al Venerabile Cardinal Guglielmo Massaia nel 1809, a cui è dedicato anche un Museo. Divenuto frate cappuccino nel 1826 e cappellano dell’Ospizio Mauriziano di Torino, fu assistente spirituale di re Vittorio Emanuele II di Savoia e dello scrittore Silvio Pellico. Nel 1846 partì missionario in Etiopia, dove rimase per ben 35 anni, fondando centri assistenziali, destinati soprattutto alla cura dei malati di vaiolo, e svolgendo attività diplomatiche. Nominato Arcivescovo e poi Cardinale, morirà nel 1889. 

Salendo nella parte più alta di Piovà, un tempo dominata dal Castello, ci si imbatte nella splendida parrocchiale dei Santi Pietro e Giorgio; eretta nella seconda metà del 1700 su progetto dell’architetto di corte Benedetto Alfieri, è considerata tra i migliori esempi di architettura barocca nel Monferrato. 

Arrivando a Cocconato, l’escursionista viene calato nel fascino di un vero borgo medievale, dominato dal Palazzo Comunale, uno degli esemplari meglio conservati di edificio civile di epoca tardogotica in Piemonte. Da visitare, la Confraternita della Santissima Trinità, nata nel Seicento per volontà del popolo in qualità di ex voto per scongiurare la fine della peste, e la parrocchiale di Santa Maria della Consolazione, eretta in una posizione panoramica sul sito dell’antica fortezza difensiva, di cui resta a memoria la Torre merlata, ricostruita fedelmente nel 1836. Dal sito si gode di una vista mozzafiato: sia per i suoi 500 metri di altitudine, sia per il microclima particolarmente mite, il borgo si è guadagnato il soprannome di Riviera del Monferrato

A Moransengo, del periodo feudale resta il Castello, risalente al XII secolo, che sorge a circa un chilometro dal capoluogo, dove sarebbe nato il primo insediamento. Si racconta infatti che solo nel 1704, dopo il feroce attacco subito truppe francesi, l’abitato fu spostato sulla collina attuale. 

Tra i Castelli più imponenti e meglio conservati del Monferrato vi è senza dubbio quello di Montiglio. Fondato nell’ IX secolo rappresentò da subito la roccaforte più avanzata del Marchesato del  Monferrato verso la città di Asti, diventando scenario di continui scontri e assedi. Nonostante i rimaneggiamenti, il complesso conserva numerose tracce del periodo medievale, inclusa la preziosa Cappella di Sant’Andrea, decorata da un prezioso ciclo di affreschi gotici. 

Ma le attrattive del paese non finiscono qui: spostandosi al Cimitero si scopre la chiesa romanica di San Lorenzo, costruita tra l’XI e il XII secolo, epoca a cui risalgono la struttura muraria, in pietra arenaria e mattoni, e i capitelli scolpiti raffiguranti curiose immagini simboliche. Insieme alla chiesa di San Secondo di Cortazzone e a quella dei Santi Nazario e Celso di Montechiaro, la pieve di San Lorenzo forma il famoso Triangolo d’Oro del Romanico Astigiano. 

Nella parte finale dell’itinerario meritano senza dubbio  una visita sia il nucleo storico di Tonco, con la splendida parrocchiale barocca di Santa Maria Assunta e San Giuseppe, realizzata su progetto di Filippo Castelli, sia quello di Castell’Alfero, dominato dal Castello settecentesco. Il maniero fu costruito nelle sue forme barocche per volontà dei Conti Amico, su probabile disegno di Benedetto Alfieri. Nel complesso, spiccano le sale del piano nobile, finemente decorate, e i sotterranei, un vero e proprio alveare di tunnel e stanzette oggi sede di un ricco Museo Etnografico.

PAESAGGIO AMBIENTE E PRODOTTI DELLA TERRA

I piatti “forti” della tradizione: Bagna Cauda, Fritto Misto e Finanziera

L’area attraversata dal Cammino dei Fossili rappresenta perfettamente le peculiarità del Basso Monferrato Astigiano, sia dal punto di vista geologico che geografico. Colline dolci e dal clima mite, dove il terreno, di natura argillosa – sabbiosa e ricco di sali minerali, crea delle condizioni uniche per l’agricoltura, spaziando dagli ortaggi alla vite. 

A cominciare proprio da Dusino San Michele, patria, oltre che di melighe e di torcetti al grano, del mitico “cossot”, cioè dello zucchino, che ha ottenuto la certificazione De.Co. (Denominazione Comunale). Qui gli zucchini si preparano soprattutto in agrodolce oppure si utilizzano per preparare focacce e condimenti per pasta e risotti. Tipico del luogo il piatto “Cussot e gugalè”, a base di gnocchi e zucchini. 

Gli amanti dei sapori più decisi sono attesi a Castelnuovo don Bosco, tra le “capitali” della Finanziera e del Gran Fritto Misto alla Piemontese. La prima, nata nelle campagne come piatto povero, frutto del “riciclo” degli scarti della carne, divenne famosa a Torino nell’Ottocento, diventando il piatto preferito dall’alta finanza e dai banchieri della città. Tra gli ingredienti, le creste di pollo, le animelle e il filone di vitello, tutti infarinati e rosolati nel burro, aggiungendo a fine cottura verdure sott’olio, aceto e marsala. Il Fritto Misto, anch’esso molto popolare e per cui il paese si “contende il podio” con Castell’Alfero, conta una lunga serie di portate che includono, oltre alle frattaglie, cotoletta di manzo, salsiccia, verdure, mele, semolino dolce e amaretto. 

Restando in tema di “palati forti”, non sono da meno la Trippa di Passerano Marmorito, a cui il borgo dedica anche una fiera, e la Bagna Cauda di Buttigliera d’Asti che, come vuole la tradizione, prevede nella preparazione dell’intingolo acciughe, olio d’oliva e una grande quantità di aglio. 

Ricette “rustiche” ma oggi sempre più apprezzate da chef e da gourmet, da gustare in abbinamento ai vini rossi del territorio, come Freisa, Barbera d’Asti Superiore, Barbera del Monferrato, Bonarda e Albugnano, una D.O.C. di nicchia, prodotta nei vigneti del paese omonimo, a base di uve Nebbiolo.

L’eleganza in tavola: carni bianche, robiole, menta e tartufi

Chi preferisce gusti più delicati, non resterà deluso a Villanova d’Asti, patria della Gallina Bionda, Presidio Slow Food, molto apprezzata per l’eccellente qualità delle sue carni, delicate e povere di grassi. Un prodotto versatile, da cui si ricavano agnolotti, salumi e ovviamente brodo e arrosti dal sapore unico. Da non perdere poi un’ “incursione gastronomica” a Piovà Massaia, regno della menta, protagonista in paese di un’ importante manifestazione e delle più svariate ricette, dalle frittatine ai tajarin al pesto e ai baci di dama. 

Ai dolci si abbina di rito, in questa zona, la Malvasia di Castelnuovo don Bosco DOC, vino rosso da dessert, leggermente frizzante e molto aromatico, ideale per accompagnare dolci alla frutta, gelati, macedonie e la piccola pasticceria fresca piemontese.

Da Cerreto, paese della patata, si scollina tra i vigneti di Barbera di Robella e Moransengo, fino a Cocconato, famoso per i suoi vini ricercati, i salumi e la Robiola, che dal borgo prende anche il nome; un formaggio fresco, a base di latte vaccino, dalla consistenza cremosa e dal sapore delicato, perfetto da servire come antipasto o all’aperitivo. 

Terra di forte tradizione avicola è invece quella di Tonco; qui, accanto ad importanti allevamenti del pregiato Fassone, razza bovina piemontese di eccellente qualità da cui nascono la battuta al coltello, il vitello tonnato, brasati e arrosti, si incontra il Tonchese, una speciale varietà di polli e gallinelle allevati in modo totalmente naturale, da cui si ricavano carni delicate e molto gustose.  

E a “chiudere il menu”, non può mancare Sua Maestà il Tartufo, incluso quello Bianco, il più pregiato, protagonista dei piatti autunnali e invernali di tutto il Monferrato, a cui Montiglio a ottobre dedica due weekend di Fiera Nazionale, seguito da Castelnuovo Don Bosco con la sua Fiera Regionale di fine Novembre.

Eventi principali dei Comuni

Si consiglia di visitare il sito internet del Comune di interesse per maggiori informazioni e per la programmazione esatta degli eventi.

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