Legenda

La Via dell’Acqua si snoda come un lungo itinerario che attraversa i territori di 7 Comuni: Tigliole, toccato anche dallaVia dei Santi”, Cantarana, Valfenera, Cellarengo, Villanova  d’Asti, Ferrere e San Paolo Solbrito, questi ultimi due inseriti anche nella cosiddetta “Via dei Briganti”. 

La zona interessata dal tracciato si espande lungo il primo tratto della direttrice Asti – Torino, nel Pianalto Astigiano, e scende parzialmente nelle Terre Alfieri, in direzione del Roero, in corrispondenza di Ferrere e Cellarengo

Come suggerisce il nome stesso, l’area è storicamente nota per l’abbondante presenza di acqua: laghetti di origine naturale e piccoli bacini artificiali, utilizzati oggi come in passato per l’irrigazione dei campi e negli allevamenti di bestiame. 

Cantarana, che richiama già nel toponimo il gracidare delle rane, ne è un perfetto esempio: il suo territorio fu interessato nel Cinquecento da una piccola glaciazione tardiva, che portò alla formazione di un’ampia zona paludosa, divenuta nel tempo habitat ideale della pregiata Tinca Gobba Dorata del Pianalto. Un prodotto speciale, che Cantarana condivide con le “vicine di casa” Valfenera e Cellarengo. Restando in tema culinario, anche il borgo di Ferrere vanta alcune eccellenze, in particolare il miele e il Salame Cotto, tipico del Piemonte e soprattutto del Monferrato. Segue a ruota Villanova d’Asti, con la sua pregiata Gallina Bionda, così chiamata per il colore dorato del piumaggio, dalle carni tenere e molto saporite. 

Un territorio che cela attrattive “di nicchia” non solo dal punto di vista gastronomico, ma anche architettonico e ambientale. 

Durante il percorso, l’escursionista potrà imbattersi nella pieve romanica di Tigliole, dedicata S. Lorenzo, circondata dai vigneti. A San Paolo Solbrito, Ferrere e Valfenera ci saranno ad attenderlo i rispettivi tre castelli: i primi due, dalle forme ancora medievali; il terzo, ampliato e rinnovato in stile neogotico.  

A Cellarengo si ritroverà ad attraversare un’area naturale protetta, dove crescono alberi spontanei di notevoli dimensioni, tra cui querce, carpini e pini silvestri. Una zona boschiva di circa 10 ettari, di alto interesse ambientale e botanico, soprattutto per la presenza del faggio, piuttosto raro sul territorio astigiano. 

Un percorso che offre quindi al camminatore un assaggio autentico del Monferrato, dove convivono, sopravvissute a un lontano passato, aree naturalistiche di notevole interesse, testimonianze artistiche di pregio e prodotti agroalimentari peculiari, fortemente rappresentativi dei luoghi.

Microaree interessate

  • N. 3 – Dalla Piana alle Colline
  • N. 6 – Vigne e noccioleti sulla Val Triversa

Comuni interessati dall’itinerario

Si segnala che i centri storici di Tigliole e Ferrere non vengono direttamente attraversati dall’Itinerario di Piemonte Outdoor ma vengono inseriti nella descrizione che segue in qualità di tappe aggiuntive consigliate in quanto situati nelle strette vicinanze del Percorso stesso e perché caratterizzati entrambi da punti panoramici suggestivi e da importanti valenze architettoniche.

Comune di Villanova d’Asti (AT)

Comune di Villanova d’Asti (AT)

Piazza IV Novembre, 1114019 Villanova d'Asti (AT)Telefono: 0141 946085 / 946114 Int. 1Email: protocollo_segreteria@comune.villanova.at.itVillanova d'Asti è un comune italiano di 5 647 abitanti della provincia di Asti, situato pressappoco al centro del Piemonte. Sin...

Comune di Valfenera (AT)

Comune di Valfenera (AT)

Piazza Tommaso Villa, 314017 Valfenera (AT)Telefono: 0141 939125Email: municipio@comune.valfenera.at.itValfenera è un comune italiano di 2 418 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Il nome si fa risalire a Vallis finaria (latino per Valle di confine oppure...

Comune di Tigliole (AT)

Comune di Tigliole (AT)

Piazza Vittoria, 314016 Tigliole, (AT)Telefono: +39 0141 667003Email: tigliole@comune.tigliole.at.itTigliole è un comune italiano di 1 713 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Ogni anno, all'inizio di giugno, si svolge la fiera bovina denominata "Stelle in...

Comune di San Paolo Solbrito (AT)

Comune di San Paolo Solbrito (AT)

Piazza Lino Rissone, 114010 San Paolo Solbrito (AT)Telefono: 0141 936103Email: comune@comune.sanpaolosolbrito.at.itSan Paolo Solbrito è un comune italiano di 1 209 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. San Paolo Solbrito nasce dalla fusione di due comuni, San...

Comune di Ferrere (AT)

Comune di Ferrere (AT)

Via IV Novembre, 1414012 Ferrere (AT)Telefono: 0141 932008Email: comunediferrere.segreteria@gmail.com Ferrere è un comune italiano di 1 533 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Il borgo antico fa parte del sistema "Castelli Aperti" del Basso Piemonte: nella...

Comune di Cellarengo (AT)

Comune di Cellarengo (AT)

Via Circonvallazione, 214010 Cellarengo (AT) - ItaliaTelefono: +39 0141 935123EMail: cellarengo@comune.cellarengo.at.itCellarengo è un comune italiano di 709 abitanti della provincia di Asti in Piemonte.Documenti scaricabili[download-attachments container="div"...

Comune di Cantarana (AT)

Comune di Cantarana (AT)

Piazza Don Giovanni Soria, 114010 Cantarana (AT)Telefono: 0141 943101Email: comunecantarana@libero.itCantarana è un comune italiano di 999 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. Cantarana è ubicata nell'Astesana occidentale. Anticamente la zona era il fondo di...

Approfondimenti sul territorio

CENNI STORICI

Il Medioevo sulla Via dell’Acqua: storie di fortezze, ricetti e castelli fantasma

La storia di queste comunità ci riporta indietro nel tempo di oltre 2000 anni, quando, con l’arrivo dei Romani, nacquero i primi insediamenti di Valfenera, di San Paolo e di Solbrito, questi ultimi due situati nelle strette vicinanze della Via Fulvia, la grande arteria commerciale costruita proprio in epoca romana per collegare Tortona e Pollenzo, passando per Asti. Una terra ancora “selvaggia”, ricoperta da boschi di rovi e tigli, come ricorda il nome di Tigliole, difficile da occupare e controllare. 

Ma è nell’Alto Medioevo, con l’arrivo dei Barbari e poi del feudalesimo, che si delinea l’assetto territoriale attuale, attraverso la fondazione dei cosiddetti borghi di sommità e delle loro fortezze difensive, in parte distrutte e in parte riammodernate nei secoli successivi. 

A Solbrito, ad esempio, il castello, eretto nel XII secolo e poi rinnovato tra il Seicento e l’Ottocento, è tuttora visibile. Delle due fortezze di Ferrere, invece, ne resta solo una, il Castelvecchio, oggi sede del Comune, che ha conservato esternamente le fattezze medievali. 

Di castello fantasma, cioè non più esistente in quanto distrutto dai Francesi nel 1553, si parla invece a Tigliole: al suo posto sorgono il Municipio, il Parco a gradoni e il piazzale panoramico, da cui si gode di una vista suggestiva sui pascoli e sui vigneti circostanti. 

Stessa sorte anche per quello di Cellarengo, località che tradisce nel suffisso –engo la sua origine germanica. Fondato nel IX secolo e munito di una struttura difensiva 200 anni dopo, il borgo fu proprietà, insieme a Valfenera, della famosa Abbazia di Nonantola. Nel Duecento fu ceduto al prestigioso Monastero Benedettino di S. Anastasio di Asti, diventando sede di un Convento, per poi passare nelle mani dei Malabaila e dei Pelletta, ricche famiglie di banchieri astigiani. Descritto nelle fonti medievali come un edificio di grandi dimensioni, circondato da un giardino, un frutteto e un vigneto, il maniero ebbe un destino singolare: a fine Ottocento fu acquistato da alcuni contadini del posto, che lo rasero al suolo per rivenderne i mattoni. 

Totalmente rinnovato appare invece il castello di Valfenera che, con le sue notevoli dimensioni e il muraglione perimetrale, ricorda la presenza di un vero e proprio borgo fortificato. Il complesso attuale, ricostruito come residenza aristocratica e poi divenuto sede del Comune, risale all’Ottocento.

Da Cantarana e Villanova, tra paludi e ville nuove

Nel caso di Cantarana, non di un castello, ma di un “castrum vetus” si tratta: il villaggio. nato nel XII secolo, fu proprietà, come quello di Cellarengo, della famiglia Malabaila, potenti banchieri astigiani. Da sempre famoso per i suoi acquitrini, il paese ospita l’Acquedotto di Asti, che fornisce la quasi totalità dell’acqua utilizzata dalla città. L’impianto, situato in Località Bonoma e attivo fin dal 1890, fu realizzato dall’ingegnere Medici e comprende la vasca di carico, i serbatoi  interrati  e il locale di depurazione. 

Protagonista di “una storia a sé” è infine Villanova d’Asti, fondata nel 1248 dagli Astigiani durante la loro attività di espansione verso Chieri; munita di una cinta muraria per proteggere al meglio il territorio neo conquistato, la città fu governata da famiglie molto potenti, tra cui i Solaro, banchieri, i Visconti e gli Orléans.

SITI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO

Tra pascoli e vigneti, piccoli borghi per grandi capolavori

Questo itinerario permette al camminatore di scoprire veri e propri capolavori d’arte, in gran parte poco conosciuti dai flussi turistici di massa.  

A cominciare dalla chiesa romanica di S. Lorenzo di Tigliole, costruita tra l’XI e il XII secolo fuori dal centro abitato; utilizzata a lungo come parrocchiale dalla comunità, conserva nella muratura e nelle decorazioni dell’abside, realizzate in cotto e pietra arenaria, tracce evidenti del suo passato.

Avvicinandosi a Cantarana, salta subito all’occhio il campanile, altissimo, della parrocchiale barocca di San Giovanni Battista; a progettarlo, nel 1914, fu  l’architetto torinese Gallo, che volle ispirarsi alle linee juvarriane della Basilica di Superga. 

Passando da Ferrere, dominato dal castello medievale, si raggiunge Valfenera dove, di medievale, resta solo la Torre duecentesca. In sostituzione del sistema difensivo originario, costruito tra il XIII e il XIV secolo e poi distrutto nel Cinquecento, sorge una grande residenza signorile di stile neogotico, un tempo proprietà delle famiglie Villa e Brofferio, e poi venduta al Comune nel 1940. Interessante la vicina chiesa parrocchiale, ottocentesca, dedicata a San Bartolomeo e a San Giovanni Battista; la facciata, neorinascimentale, fu progettata dal noto architetto Giuseppe Villa, fratello del Ministro del Regno Tommaso

Se anche San Paolo Solbrito è ancora caratterizzato dalla presenza del suo maniero, entrando nel centro storico di Villanova d’Asti si scoprono bellezze architettoniche di altra natura, tra cui la Torre dell’Orologio, simbolo della città dal 1414, e la parrocchiale di San Martino, costruita in epoca gotica e rimaneggiata tra il XVII e il XIX secolo. All’interno conserva una tavola del Quattrocento raffigurante la Madonna col Bambino e l’altare maggiore in marmo, settecentesco,  realizzato dal milanese Carlo Pelagatta. Merita una visita anche la parrocchiale di San Pietro, abbellita da una preziosa ancona lignea scolpita nel Seicento dal famoso scultore nordico Michele Enaten.

PAESAGGIO AMBIENTE E PRODOTTI DELLA TERRA

I gusti della tradizione.. tra terra e acqua

Questo itinerario permette al visitatore di scoprire specialità gastronomiche strettamente connesse alle specifiche località che incontrerà durante la sua escursione. 

A cominciare da un pesce d’acqua dolce, la Tinca Gobba Dorata del Pianalto, che accomuna Cantarana, Valfenera e Cellarengo. Comparsa già nel Medioevo nelle acque paludose di questi territori, così come nella zona di Poirino, oggi trova casa in stagni dedicati. Negli allevamenti locali si rispettano precisi parametri ambientali e qualitativi, che hanno conquistato a questo prodotto la certificazione D.O.P. con la denominazione di Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino. Per l’alimentazione infatti si utilizzano esclusivamente nutrienti naturali, integrati da cereali, semi di leguminose, latte e uova. 

La Tinca Gobba Dorata si riconosce dal colore brillante, variabile dal grigio al verde opaco e dorato sui fianchi. Le sue carni sono delicate, sode e magre, dal sapore delicato e totalmente privo di sentori di erba o fango. La si cucina soprattutto d’estate, in carpione, friggendola e poi marinandola in aceto, vino bianco ed erbe aromatiche. Un piatto “da veri Piemontesi”, protagonista degli eventi gastronomici di queste località. 

A Valfenera, oltre alla Tinca, regnano sovrani l’aglio, ingrediente chiave della cucina regionale, e il Fassone, la razza bovina piemontese per eccellenza. Tante le stalle diffuse tra Tigliole, San Paolo Solbrito e Villanova d’Asti; qui, agli allevamenti bovini si affiancano quelli della Gallina Bionda, Presidio Slow Food, molto apprezzata da buongustai e nutrizionisti per l’eccellente qualità delle sue carni, delicate e povere di grassi. Un prodotto versatile, da cui si ricavano agnolotti, salumi e ovviamente brodo e arrosti dal sapore unico. 

Immancabile su ogni tagliere che si rispetti è invece il Salame Cotto, che trova nei produttori di Ferrere, dove ha inoltre sede l’Associazione di tutela di rifermento, i principali ambasciatori. Tratti distintivi: colore rosa chiaro, macinatura a grani grossi, profumo delicato e lievemente speziato. 

Diffuso in tutto il Piemonte ma tipico soprattutto del Monferrato, questo salume nasce dalle parti magre del maiale, unite a lardo, pancetta e spezie, infine bollite o cotte a vapore. Perfetto per l’aperitivo o come antipasto, viene spesso utilizzato per insaporire le frittate e il ripieno degli agnolotti.

Nel Monferrato, la “via della seta”

Ma sulla Via dell’Acqua la tradizione artigianale non si trova solo in tavola. Passando per Valfenera, il camminatore si imbatte in Villa Fassini, già Scanagatti, storica azienda di filatura della seta, attiva fino agli Cinquanta del Novecento. Un primato antico, quello della produzione e dell’esportazione della seta, tutto piemontese, dovuto a due fattori principali: da un lato, la storica presenza di gelsi sul territorio, sia spontanei che piantati dall’uomo per delimitare campi e proprietà, della cui foglia il baco da seta si nutre; dall’altro, la valorizzazione dell’industria della seta che i Savoia misero in campo fin dal Seicento, destinandovi corposi investimenti.  

Grazie all’abbondante disponibilità di energia idrica utilizzata per alimentare i macchinari  di filatura e torcitura, a Valfenera tale attività si sviluppò molto velocemente. La struttura fu costruita infatti  tra il XVIII e il XIX secolo, e successivamente ampliata, affermandosi come azienda leader nel settore fino all’ultima guerra mondiale.

Eventi principali dei Comuni

Si consiglia di visitare il sito internet del Comune di interesse per maggiori informazioni e per la programmazione esatta degli eventi.

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